Fernando Maiotti, detto “Pioggia”, scomparso nel 2014 alla bella età di 95 anni, è stato un pezzo dell’anima di questa città. Per decenni, con umorismo e gentilezza ha accompagnato, semplicemente, la nostra vita. Lo si trovava spesso in duo con il fido Massimo Ladi (da poco scomparso) o con altri musicisti popolari, sfoderando un repertorio bellissimo fatto di canzoni napoletane, romane, classici dello swing anni ’40-’50, digressioni sudamericane. Con i suoi amici e compagni musicisti, come Massimo Ladi e tanti altri, ha suonato, fino a tarda età, per le piazze, le vie e le feste di Orvieto e delle città vicine, incantando orvietani e turisti che continuavano a scrivergli a distanza di anni.
All’arte popolare di Pioggia la nostra radio dedicò un ricordo nel 2014: Pioggia era morto pochi mesi prima e lo volemmo omaggiare in una serata inserita nella nostra festa “L’importante è finire”, in una piazzetta colma e commossa.
Quest’anno, il figlio Bruno, la nipote Michela, e tutta la famiglia Maiotti hanno voluto fortemente esaudire uno dei suoi ultimi desideri: una festa popolare per i suoi 100 anni. E così è stato, in una serata magica e in una piazza piena di gente, tra vino, porchetta ricordi commossi e divertiti, e, ovviamente, musica.
Lamberto Ladi & Vittorio Tarparelli, Andrea Caponeri, Andrea Massino, Marco Massino, Simone mi odia (Simone Stopponi e Francesco Bufalini), Valerio Bellocchio e Gabriele Tardiolo (un bel pezzo dei Bartender) hanno voluto così riproporre la musica di Pioggia, quel repertorio straordinario che per anni questo signore elegante e sornione ci ha regalato.
E’ stato davvero un grande onore per noi contribuire nel nostro piccolo a mettere in piedi questa serata, noi che da bambini rimanevamo incantati a guardare quelle mani che strappavano note da quel famoso mandolino con l’adesivo di Topolino che la famiglia ha voluto fosse di nuovo, in questa sera, suonato dai giovani musicisti che, simbolicamente, hanno raccolto così quel testimone venuto da lontano.
Quelli che quella sera hanno voluto bene a Bruno Lauzi
Una delle soddisfazioni maggiori di questa Radio, è l’organizzazione, insieme a diversi amici e al Magazzino delle Idee, della “Festa di Santa Perduta”, grandioso evento giunto alla X edizione. Come ormai tradizione, la festa è però preceduta da un triduo di preparazione chiamato “In cerca di Santa Perduta”,che va perlopiù in scena nella cornice affascinante della Piazzetta Simoncelli, nel quartiere medievale di Orvieto.
Dopo il ricordo di Ivan Graziani (2011, lo trovate nel blog de “La città sonora”) e di Lucio Dalla (2012), è con grande piacere che quest’anno abbiamo chiamato molti amici, e soprattutto artisti, orvietani a immergersi nel mondo poetico e ironico di Bruno Lauzi, che è stato indiscutibilmente uno dei grandi e misconosciuti geni della musica italiana, un padre della canzone d’autore (esordì a inizio anni ’60) e un esponente di spicco della cosidetta “scuola genovese” (insieme a De Andrè e Tenco). Conosciuto e amato già dagli anni ‘60 per brani storici come “Il poeta” e “Ritornerai”, in cima alle hit parades nei ’70 con i brani scritti per lui da Battisti-Mogol (Amore caro, amore bello, L’aquila ed altri) e le deliziose e insuperabili canzoni per bambini (La tartaruga, Johnny Bassotto e così via), negli anni seguenti, da una posizione più defilata, continuò a scrivere splendide canzoni e a cantarle con voce unica.
Magistrali furono anche le sue traduzioni, da Jacques Brel, da Paul Simon, da Roberto Carlos ed altri, e i pezzi scritti per altri interpreti, specialmente femminili: basti citare capolavori come “Piccolo uomo” e“Almeno tu nell’universo”, destinate a Mia Martini.
Libero pensatore e libero artista, spesso controcorrente anche rispetto allo stesso ambiente musicale (fu militante del Partito Liberale in tempi in cui la scena artistica andava decisamente da tutt’altra parte), scopritore di Paolo Conte (che a lui affidò per primo “Onda su onda” e “Genova per noi”), negli ultimi suoi anni Lauzi lottò con fierezza e inguaribile ironia contro il morbo di Parkinson, accogliendo gli sbigottiti fotografi dicendo “Scusate se vengo mosso”.
Nonostante molti grandi della canzone italiana negli ultimi anni abbiano sentito il bisogno di ricantare l’autore genovese (parliamo di gente come Vinicio Capossela, Franco Battiato, Morgan, Gino Paoli, Simone Cristicchi, Musica nuda, Quintorigo ed altri ancora), Bruno Lauzi, morto nel 2006, è una figura che va comunque riscoperta, anche (e soprattutto) nei brani considerati minori, e in realtà autentici gioielli nascosti, come hanno dimostrato alcuni dei migliori musicisti orvietani che si sono messi volentieri a disposizione per costruire questa serata unica e commovente: gli Stranizza con Gioia, Andrea Caponeri & Andrea Massino, Rossella Costa & Felix Rainone Duo, Simone mi odia (feat. Francesca Dragoni) e lo special guest Filippo Gatti (ex Elettrojoice)che volle assolutamente Lauzi nel suo primo disco del 2003, in un brano scritto appositamente pensando a lui.
(Il premiato Coro delle Bigotte durante la sua maschia partecipazione all’omonimo brano tratto dal repertorio di Jacques Brel)
Incredibile, e chi c’era potrà confermarlo, l’attenzione amorosa che il numeroso pubblico accorso ad affollare la piazza ha riservato a queste canzoni, con lo sguardo di chi, accucciato a terra, o sugli scalini di un portone, in una piazza attraversata dall’alto dalle copertine dei dischi di Bruno Lauzi attaccati a un filo come panni appesi tra una casa e l’altra, sta immediatamente riconoscendo la bellezza e l’arte.
“Un uomo che va- Orvieto canta Bruno Lauzi” è stato questo: un atto d’affetto, d’amore, per rendere il giusto tributo e ringraziamento a un gigante della canzone italiana, uno di quei pochi che l’hanno davvero presa, questa canzone, e portata da un’altra parte. Una cosa piccola, ma buona.
Simone mi odia sul palco. Riconoscibili i dischi di Bruno Lauzi attaccati ai fili dei panni che dall’alto vegliavano su di noi. (foto di Luca Maggi)
SCALETTA PARTE 1
Andrea Kappa Caponeri e Andrea Massino. Troppo pigri anche per darsi un nome (una volta scartato i “Io me ne Andrei”)
ANDREA CAPONERI (voce e ukulele) e ANDREA MASSINO (chitarra)
Introduzione alla serata
Menica menica
La casa nel parco feat. Sandro Paradisi alla fisarmonica
Gli acrobati
L’ufficio in riva al mare
Sia benedetto il samba
Le bigotte (da J.Brel), con IL CORO DELLE BIGOTTE (A.Gioia, F.Gatti, S.Stopponi, L.Grasso. F.Bufalini, V.Venturi)
Arrivano i cinesi
America (da P.Simon)
Simone mi odia
SIMONE MI ODIA (Simone Stopponi, voce e chitarra; Francesco Bufalini, tastiere)
L’aquila
Amore caro, amore bello
Almeno tu nell’universofeat. Francesca Dragoni
SCALETTA PARTE 2:
Rossella Costa Duo, con il giovane pargolo Angelo
ROSSELLA COSTA DUO (Rossella Costa, voce; Feliz Rainone, chitarra)
Un uomo che va feat. Angelo Rainone al sax
Ho incontrato Dio sulla spiaggia di Rio feat. Angelo Rainone al sax
Dettagli
Naviganti
Andrea Gioia. In primo piano i suoi accordi aperti. Li chiuderà prima di andare a letto
La splendida ombra cinese di Vieri Venturi, la di lui sorella, e Sandro Paradisi con la fisarmonica burlesca
STRANIZZA CON GIOIA
(Vieri Venturi, voce e piano; Andrea Gioia, voce e chitarra)
con Alessandro Fiori & Lorenzo Corti, Giulia Ananìa trio in “Bella Gabriella”, M’innamoravo di tutto- Omaggio a F.De Andrè, Simone mi odia, Rossella Costa Duo, Underpop feat. Kappa, e Cherry’s on a swing set
Orvieto, Magazzino delle Idee e Cortile interno civico n.3 Corso Cavour
31 maggio e 1-7-8 giugno 2013
Gente in Cortile (foto di Paolo Soriani da cellulare)
“Prima a poi l’estate ha da venire, anche quando grandine e freddo sembrano star lì a dimostrare il contrario. E’ che bisogna stanarla, l’estate, farla venir fuori con esche ghiotte, come quelle che ci propongono i ragazzi e le ragazze del Circolo ARCI “Il Magazzino delle Idee” (il locale-gioiello che tutta l’Umbria, e non solo, ci invidia per il suo connubio tra musica, arte, cultura e divertimento) e di Radio Orvieto Web (storica emittente orvietana) che festeggiano insieme i rispettivi finali di stagione, in un una doppietta di weekend all’insegna della grande musica, dell’amicizia, dello stare insieme tra un bicchiere e l’altro di sangria o di birra”. Così recitava l’inizio del comunicato stampa che annunciava l’esordio di questa nuova rassegna, che sceglieva un luogo inedito per Orvieto (un bellissimo e vintage cortile interno “di ringhiera”, in pieno centro). Insomma, alla nostra Radio e al Magazzino far le solite cose proprio non ci riesce, che ci volete fare?
Questa puntata speciale, sia nella durata (non a caso è opportunatamente divisa in due parti), sia perché andata in onda a stagione radiofonica abbondantemente conclusa, è una significativa, anche se parziale, testimonianza di ciò che è avvenuto in quelle quattro stupende serate di inizio giugno. Abbiamo cominciato, al chiuso ché fuori si bubbolava, con ALESSANDRO FIORI, splendidamente accompagnato da Lorenzo Corti, che ha fatto ritorno a Orvieto (passammo un suo concerto a inizio stagione, lo potete recuperare qua: https://lacittasonora.wordpress.com/2013/04/27/la-citta-sonora-stag-6-p-13-alessandro-fiori/) e che di nuovo ha stupito e incantato con le sue canzoni e la sua grande arte affinata in anni di militanza nei gloriosi Mariposa. Poi è stata la volta di GIULIA ANANIA che con il suo trio ha omaggiato in modo commovente in “Bella, Gabriella!” er core di Roma, l’immensa e indimenticata Gabriella Ferri. E poi, nel weekend successivo abbiamo chiamato a raccolta i “nostri” musicisti, amici che sono venuti, per pura solidarietà e vicinanza con la Radio e il Magazzino, a darci una mano. Dio, o chi ne fa le veci, li benedica. E quindi grazie di cuore , nell’ordine, all’ottetto di “M’innamoravo di tutto” con il suo omaggio a De Andrè, all’indie pop autorale dei Simone mi odia (vecchi amici e vecchie conoscenze della Città sonora: succhiateli qua: https://lacittasonora.wordpress.com/2013/04/27/la-citta-sonora-stag-6-p12-simone-mi-odia-e-lollipop-incosciente-trio/) al sinuoso andamento brasiliano del Rossella Costa Duo, agli Underpop feat. Kappa e al loro originalissmo Ukulele Power Trio, e alle voci orchestrate dei frizzanti Cherry’s on a swing set.
La sesta stagione de LA CITTA’ SONORA finisce qua, ma il blog resta attivo, per i vostri commenti e soprattutto per scaricarvi i più bei concerti che Orvieto ha accolto in questi anni. Buon ascolto, e buona estate.
La locandina dell’evento
Il Kappa fiero dopo la costruzione della pista delle biglie, evento del sabato pomeriggio (foto di Giacomo Mencarelli, che, tra l’altro, a biglie è ‘na pippa)
Bambini strappati all’X-Box. Non facile rispondere alla domanda: scusi signore, dov’è il joystick?
SCALETTA
ALESSANDRO FIORI E LORENZO CORTI, in “Kaserngardar – reading musicale”
Alessandro Fiori e Lorenzo Corti durante il soundcheck al Magazzino delle Idee (foto di Francesca Dragoni). In questo momento Alessandro ha ancora i calzini bucati. A fine serata verranno donati, con gran cerimonia, a Francesco Basili che li conserva tuttora sotto teca.
GIULIA ANANIA trio (Giulia Anania – voce e chitarra; Valerio Rodelli- organetto, loop, pazzie; Filippo Schininà- percussioni e giocattoli) in “Bella, Gabriella!”
Nina si voi dormite- Quanto sei bella Roma- Pe’ lungotevere – Il valzer della toppa-Remedios
Il Giulia Ananìa Trio colto da Paolo Soriani e il suo cellulare (la macchina sullo sfondo fa parte della scenografia)
M’INNAMORAVO DI TUTTO – Omaggio a De Andrè
Bocca di rosa – Don Raffaè – Il pescatore
SIMONE MI ODIA
I consigli del ragno – La nuvola e la fragola
ROSSELLA COSTA DUO (Rossella Costa & Felix Rainone)
Ladeira da preguiça – Samba de uma nota so – Garota de Ipanema
UNDERPOP feat. Kappa
Tra noi (cover Saluti da Saturno) – Bambulè (cover Alberto Camerini) – Cogli la mia rosa d’amore (cover Rino Gaetano) – Vivere la vita (cover Mannarino) con Matilde Marchesani
CHERRY’S ON A SWING SET
Mamma Mia (cover Abba) – Medley del trio Lescano – Il Triangolo (cover Renato Zero)- Somebody to love (cover Queen)
Orvieto, Magazzino delle Idee, 30 settembre e 23 novembre 2012
Il grande Claudio Lolli in una foto anni ’70
Simone mi odia nel 2012. Foto di Vincenzo Skatt Scudieri
Torniamo a pescare nel fruttuoso mare orvietano, con due proposte abbastanza diverse accomunate da antica e reciproca stima e amicizia, nonché dal fatto di essersi succedute sul palco del Magazzino delle Idee a distanza di poche settimane. I Simone mi Odia nascono come progetto parallelo di Simone Stopponi (ex Pedroximenex, ora nei Petramante) e Francesco Bufalini (anch’egli un ex Pedroximenex). Potremmo definirlo un cantautorato indie, ma gli faremmo torto, perché così li assimileremmo alle decine di velleitari che riempiono i palchi italiani. I Simone mi odia scrivono grandi canzoni, e ciò vi basti.
I Lolli(pop) Incosciente Trio in azione al Magazzino, mentre eseguono qualche sbarazzina canzone del Maestro
Il Lolli(pop) Incosciente Trio nacque diversi anni or sono come scommessa ardita buttata là una sera come tante da Andrea Caponeri, GianMarco Fusari (entrambi colonne portanti dei disciolti Altrocanto) ed Edoardo Lombardozzi (Psycho). L’obiettivo era espellere dalla nostra terra le centinaia di cover band di Ligabue e Vasco Rossi, rendendo onore al grande Claudio Lolli, cantautore cult degli anni ’70, poi per quasi due decenni nascosto e sotterraneo. Obiettivo ampiamente fallito, d’altronde. Ma l’amore fallisce sempre il suo obiettivo, no?
Simone Stopponi e Francesca Dragoni, coppia sul palco e nella vita
La nuova stagione comincia alla grande con la registrazione live della VII FESTA DI SANTA PERDUTA che il 3 settembre ha inebriato centinaia di persone accorse a far baldoria in onore dell’amata Santa. Si parte quindi con il primo set, una sanguigna e intensa esibizione in acustico, del duo Simone Stopponi e Francesca Dragoni, teste musicali pensanti, rispettivamente, dei Pedro Ximenex e dei Petramante, amati gruppi di ambito “indie”. Un appuntamento da non perdere, anche per una scaletta inedita e sorprendente, tra amorevoli cover dei loro amori musicali “sotterranei” (Diaframma, Zen Circus, Marta sui Tubi…) e due inediti assoluti eseguiti proprio su quel palco per la prima volta!